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17 gennaio 2010

Rosarno

Solidarietà con gli immigrati di Rosarno

Difendiamo la dignità di tutti

Giovedì 7 gennaio a Rosarno, un paese della Calabria, è scoppiata una rivolta degli immigrati in risposta a una gravissima aggressione razzista: un gruppo di ignoti ha sparato a un ragazzo con un fucile a pallettoni mandandolo in ospedale. Questo ha portato ad una risposta forte da parte di persone la cui dignità viene calpestata da tempo: costretti a vivere in condizioni disumane, dormire a centinaia in capannoni abbandonati in pessime condizioni igieniche, in assenza di alcun servizio e a lavorare a 25€ al giorno nei campi della 'ndrangheta. Di tutto ciò le autorità hanno sempre saputo e taciuto, coerentemente con lo spirito e la logica delle leggi che regolamentano l'immigrazione in Italia, che mettono migliaia e migliaia di fratelli e sorelle alla ricerca di una vita migliore alla mercè dei mafiosi e dei caporali.

All'aggressione sono seguite manifestazioni degli immigrati che hanno trovato una violenta repressione da parte della polizia e un'opposizione degli stessi cittadini di Rosarno. I media hanno subito fatto passare la notizia come un atto di violenza coprendo l'essenza dell'evento: la sacrosanta difesa della dignità umana. Il ministro leghista degli interni Maroni ha commentato che c'è stata troppa tolleranza verso “un'immigrazione clandestina che ha alimentato la criminalità e ha generato una situazione di forte degrado”, senza citare mai la mafia.

Alcune persone hanno investito con la macchina i gruppi di manifestanti e venerdì sono stati di nuovo sparati colpi di fucile a pallettoni, mandando in ospedale alti due ragazzi in condizioni gravi. Negli scontri sono state ferite almeno 66 persone, in grande maggioranza immigrati.

La risposta del governo e delle forze dell'ordine è stata quella di disperdere tutti gli immigrati nei cosiddetti centri di accoglienza. Piuttosto che affrontare i veri problemi, cioè la criminalità e lo sfruttamento, il razzismo e l'intolleranza hanno deciso di 'tamponare' e far sparire questo 'caso' dai riflettori, mentre sappiamo che in Italia, da nord a sud, ci sono tantissimi immigrati che vengono sfruttati con i ricatti del lavoro nero che probabilmente non vedranno mai la luce dei riflettori.

Se le persone che si sono rivoltate avessero la pelle chiara, le cose sarebbero andate allo stesso modo?

Noi vogliamo schierarci dalla parte degli immigrati di Rosarno, suscitare solidarietà nei loro confronti poiché siamo tutti esseri umani. Ci riconosciamo nei loro bisogno di una vita dignitosa, di un lavoro onesto e della libertà di scegliere dove vivere.

Vogliamo diffondere questo schieramento affinché nessuno rimanga indifferente e impassibile di fronte al razzismo; affinché nessuno possa più ignorare casi come quello di Rosarno e dimenticarsi di fratelli, dei quali i diritti vengono calpestati, come se non fossero esseri umani come noi.

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